RIESI. Colpevoli di avere raggirato quattro compagnie assicurative. Da cui avrebbero intascato un bel po’ di quattrini simulando una decina d’infortuni. E alla fine marito e moglie, entrambi di Riesi, ne sono usciti con l’affermazione di colpevolezza per truffa e tentata truffa. È di un anno e 4 mesi la condanna a carico di Filippo D’Anna, mentre 7 mesi e cento euro di multa ha rimediato la moglie, Giuseppina Fiorenza. Su lui pendeva una richiesta del pm, Nino Ficarra, a un anno di reclusione.
E alla fine il giudice Simone Petralia ha riqualificato l’ipotesi di falso in atto privato tramutandola in truffa e, per questa, lo ha ritenuto colpevole. Di contro, sempre l’imputato, è stato assolto perché «il fatto non sussiste» per una ipotesi di truffa assai grossolana, mentre è stato disposto il non doversi procedere, per altri due capi, perché non v’era querela. La donna è stata anch’ella prosciolta per falso in atto privato perché eccessivamente grossolano e giudicato, piuttosto, come truffa. Nelle certificazioni mediche, ritenute palesemente fasulle, sarebbero state prescritte cure a dir poco inverosimili per il tipo d’infortunio lamentato.
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