GELA. Da Gela si sposta a Roma la protesta di un imprenditore gelese Emilio Missuto, 40 anni, la cui azienda è stata dichiarata fallita per il mancato pagamento di contributi e tasse per 37 mila euro, nonostante Missuto vanti un credito dal Comune di Carbonia, in Sardegna, per 1 milione di euro per lavori pubblici già realizzati, fatturati ma mai liquidati e oggi al centro di un lungo contenzioso. L’imprenditore gelese, ha iniziato il suo sciopero della fame 71 giorni fa e ad oggi ha perso 27 chili. Per oltre due mesi, ha stazionato in segno di protesta, in un piazzale antistante il Tribunale di Gela. Da questa mattina, si trova a Roma in via del Mazzarino, angolo via XXIV maggio nei pressi del Quirinale. “Spero – ha detto Missuto - di non essere costretto a fare anche lo sciopero della sete. Voglio certezze”. L’imprenditore chiede di parlare con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.