CALTANISSETTA. «In cassa avevo pochi soldi, non avrei potuto restituire nulla ai clienti». È un passaggio delle dichiarazioni rese ieri in aula da un ex commerciante di mobili finito in giudizio per le ipotesi di truffa e insolvenza fraudolenta. È Danilo Di Cataldo (difeso dall’avvocato Davide Schillaci) comparso al cospetto del giudice Marco Milazzo che lo sta processando. Secondo l’accusa avrebbe incassato soldi da clienti senza mai consegnare loro i mobili acquistati. Ipotesi di reato che si sarebbero consumate a spese di una trentina di acquirenti, ma di loro solo in cinque hanno chiesto di costituirsi parte civile in dibattimento (assistiti dagli avvocati Maria Francesca Assennato, Calogero Vinci, Emanuela Lopiano, Alfredo Danesi. Carmelo Calà, Piero Carà, Maria Stella Calabrese).
«La nostra era un’attività storica - ha ricordato ieri l’imputato - già attiva ai tempi di mia madre. Poi abbiamo attraversato un periodo di crisi e quello che poi ha preceduto la chiusura è stata la crisi più forte». E il riferimento è al momento in cui parecchi suoi clienti sarebbero rimasti a mani vuote pur avendo pagato, molti di loro, un bel po’ di quattrini. E v’è pure chi ha pagato due volte.
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