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Caltanissetta, accusata d’avere raggirato un'anziana: «In 7 anni prelevati 200 mila euro»

Impiegata comunale imputata di circonvenzione d'incapace aggravata ed appropriazione indebita

CALTANISSETTA. In sette anni sarebbero stati prelevati dal conto di una possidente qualcosa come duecentomila euro e forse più. A sostenerlo, ieri in tribunale, un maresciallo della guardia di finanza che ha curato le indagini che, poi, hanno fatto finire sul banco degli imputati la cinquantanovenne Vincenza U. (difesa dall'avvocato Giuseppe Dacquì) impiegata del Comune. Su di lei pendono le accuse di circonvenzione d’incapace aggravata ed appropriazione indebita. Reati che si sarebbero consumati ai danni della benestante, adesso deceduta, Concetta R., con un suo familiare, il fratello in particolare (assistito dall’avvocato Sonia Tramontana) che si è costituito parte civile. Il sottufficiale delle fiamme gialle, deponendo ieri dinanzi il giudice Antonia Leone, ha spiegato che tra il 2002 e il 2009 sarebbero stati prelevati dai conti dell’anziana oltre 200mila euro.

E sarebbero stati prelevati dalla sospettata - secondo la tesi degli inquirenti - o con bonifico a sé stessa od a suoi familiari, o con assegni riferiti al conto dell’anziana e poi girati a sé stessa. Parte di questi prelievi in banca sarebbero stati effettuati dall’anziana che, però, secondo gli inquirenti e lo psichiatra Vincenzo Navarra, non sarebbe stata in grado di comprendere le operazioni effettuate. Lo stesso maresciallo della finanza ha poi aggiunto che nel giugno del 2009 in casa della dipendente municipale sono stati trovati diversi monili d’oro che sarebbero appartenuti alla possidente e che le sarebbero stati restituiti.

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