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Morì dopo una trasfusione killer, arriva la super perizia

CALTANISSETTA. «Nel momento in cui è iniziata la trasfusione ho capito che c’era un problema e l’ho sospesa... poi mi hanno chiamato dal pronto e sono andato via e altri medici hanno continuato». È un passaggio dell’audizione resa da un medico del pronto soccorso del «Longo» al processo a nove imputati per la morte del pensionato Angelo Giulietti, stroncato nell’ottobre di sei anni fa dopo una trasfusione di sangue errata. Poi sul pretorio è salito l’analista che ha effettuato gli esami di laboratorio stabilendo il gruppo sanguigno e ha spiegato che il problema non era l’analisi perché «il gruppo era esatto ma il nome no». Un successivo scambio di provetta, quello che sembrerebbe emergere per un equivoco, ma fatale. Già perché poi al paziente sarebbe stato somministrato sangue di gruppo "A", invece che gruppo "B", arrivato dal centro trasfusionale di San Cataldo. Intanto, ancor prima si sentire i periti di parte, ieri il giudice Valentina Balbo ha incaricato due esperti che dovranno effettuare una super perizia.

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