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IL CASO

Il magistrato Paci nel mirino della mafia a Caltanissetta, sotto scorta la moglie e i figlioletti

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Il progetto d’attentato è venuto alla luce quando al processo, al posto del magistrato, si è presentato Lari, spiegando perché non c’era il suo sostituto

CALTANISSETTA. Una vita blindata già a dieci anni e poco più. Dovranno andare a scuola scortati e se dovessero passeggiare o giocare fuori casa saranno guardati a vista. Scorta anche per la madre e per il padre. Un’intera famiglia nel mirino della mafia e per questo motivo il comitato presieduto dal prefetto di Caltanissetta ha disposto le misure di sicurezza. L’intera famiglia del magistrato Gabriele Paci sotto scorta.

È stato dapprima un collaboratore di giustizia, poi un altro pentito e infine alcune intercettazioni ambientali a fare scattare l’allarme. «Per quel magistrato e la sua famiglia, soprattutto per il figlio maschio la mafia ha deciso di fare una strage», ha detto (come anticipato ieri dal nostro giornale) il pentito palermitano Massimiliano Mercurio. Il magistrato, in servizio alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, sarebbe finito nel mirino del boss gelese Roberto Di Stefano, che vorrebbe vendicarsi del fatto che il pm lo ha fatto arrestato, indicandolo come falso pentito.

 

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