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Niscemi, il caso degli immobili «non sanabili»

Si tratta soprattutto di case civili costruite senza licenza edilizia. Qualcuna continua ad essere occupata dagli inquilini, nonostante gli avvertimenti

NISCEMI. Un paio di migliaia di immobili abusivi già acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune. Si tratta per lo più di case di civile abitazione, costruite senza alcuna licenza edilizia ma con i sacrifici di una vita, spesso passata all'estero da emigrante. Ma nessuno di questi manufatti è sanabile, perché nessuno di essi rientra nei canoni di una sanatoria o del condono edilizio. Ora su questo immenso patrimonio abitativo pende una duplice spada di Damocle: la demolizione o l'utilizzo per pubblico interesse.

Intanto, gli ex proprietari di questi immobili (perché di fatto ora la proprietà è passata al Comune che li ha acquisiti al proprio patrimonio) per la maggior parte continuano ad abitarli, magari senza avere piena consapevolezza del rischio che corrono le loro case. Per cercare di uscire da questa "impasse" che si trascina da anni, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco La Rosa ha approvato una delibera che detta le linee-guida da tenere presente per le opere edilizie abusive.

 

 

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