CALTANISSETTA. Ennesima protesta ieri mattina, nella Sala Gialla del comune, dei lavoratori dei cantieri di servizio sostenuti, questa volta, da una nutrita schiera di disoccupati e da quanti giornalmente bussano alla porte degli uffici della Solidarietà Sociale o delle parrocchie per chiedere sostegno economico. Qualcuno ha anche minacciato di volerla fare finita, lanciandosi dal balcone del comune, tanto che è stato necessario chiedere l’intervento dei Vigili del fuoco. Siamo all’esasperazione, mentre al comune si va a passo di lumaca nella predisposizione degli atti che riguardano i disoccupati e le famiglie che vivono in grane difficoltà economica. Per l’ennesima volta è andata in scena la disperazione di chi chiede di lavorare.
La strada che porta ai cantieri di servizio, il cui finanziamento era stato promesso dalla Regione, è lunga, anzi difficile da percorrere, per il semplice fatto che il governo regionale è stato costretto a restituire indietro il finanziamento a sua volta concesso dal governo Renzi e riferito alla elaborazione di cantieri di servizio in favore dei disoccupati di quasi tutti i comuni della Sicilia. La delusione dei lavoratori del comune capoluogo è stata più grande: dopo quasi due anni richiesti per la presentazione della istanze, controlli incrociati di regolarità, attesa per la graduatoria, prima provvisoria e poi definitiva, il sogno è sfumato nel momento in cui tutto era pronto per avviare i cantieri. I lavoratori dovranno dire grazie al governo Crocetta e alla corte di burocrati che per le loro inadempienze si sono fatti sottrarre il relativo finanziamento. Adesso il comune corre ai ripari organizzando in sostituzione dei cantieri di servizio i cosiddetti mini cantieri che finanzierà in proprio con un investimento di 70 mila euro, ben poca cosa rispetto l’originario finanziamento di 650 mila euro che era stato promesso dalla Regione.
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