GELA. Le strutture sanitarie del territorio sono balzate, ancora una volta, agli onori della cronaca per i troppi disservizi causati dalla carenza di strutture, macchinari in dotazione e personale in organico. Ieri, gli utenti del Presidio territoriale di assistenza (ex Poliambulatori) dell'Asp (Azienda sanitaria provinciale) di via Butera hanno trovato la porta chiusa del servizio di Reumatologia perché la responsabile lavora fino a venerdì. Il medico di turno è stato costretto ad effettuare le visite nei locali al pianoterra dei Poliambulatori.
I pazienti sono stati dirottati in una stanza del Ppi (Punto di primo intervento) mentre le cartelle cliniche sono state stampate presso il servizio di Radiologia. Solo l’intraprendenza del reumatologo ha permesso di lenire i disagi ai circa venti pazienti che dopo le lamentele hanno atteso il loro turno. La polemica segue il blitz in ospedale promosso dal sindaco Domenico Messinese e da alcuni esponenti del consiglio comunale che ha permesso di evidenziare disservizi e lacune.
Sulle stesse è intervenuto ieri, con un comunicato stampa, Alessandro Pagano, deputato di Area popolare, secondo il quale “il primo cittadino gelese ha confermato lo stato di degrado e abbandono in cui versano alcune tra le più importanti strutture sanitarie siciliane. Il sopralluogo ha evidenziato tutte le inefficienze del nosocomio gelese – dice Pagano - dovute soprattutto alla responsabilità di quei dipendenti che pur percependo signori stipendi, non si presenta al lavoro magari con coperture di compiacenti certificati della Legge 104 o di inesistenti malattie certificate in modo compiacente o addirittura uscendo dalle strutture ospedaliere senza timbratura”.
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