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Rischiava l'asfissia, i medici salvano un trentenne al Sant'Elia

CALTANISSETTA. È riuscito alla perfezione un intervento considerato ad altissimo rischio per l’asportazione di un gozzo gigante. Una paziente trentenne che rischiava ormai l’asfissia, a causa della crescita smisurata della ghiandola tiroidea, è tornata ad avere una vita normale e ora sta bene grazie all’equipe di endocrinochirurgia dell’ospedale Sant’Elia costituita da Francesco Salvo Scaffidi, Giovanni Di Lorenzo e Pietro Fodale afferente all’unità operativa di Chirurgia Generale diretta dal primario Giovanni Ciaccio. «Si tratta di un gozzo che aveva raggiunto ormai una grandezza notevole – spiegano i medici Scaffidi e Di Lorenzo - e che determinava compressione delle grosse arterie che portano sangue al cervello, alterazione del tono della voce, oltre che grosse difficoltà a deglutire. In pratica la donna rischiava di avere crisi di asfissia gravissime».

Alla fine l’intervento, durato solo un’ora, ma considerato tra quelli ad altissimo rischio - anche per la vicinanza di trachea e altre strutture nervose - è stato condotto egregiamente per concludersi poi nel migliore dei modi. Un’operazione chirurgica delicata e complessa resa possibile dalla presenza di attrezzature all’avanguardia, di un’equipe multidisciplinare a disposizione dei chirurghi e infine, soprattutto, grazie alla grande esperienza dei medici del reparto guidato da Giovani Ciaccio che negli ultimi anni hanno effettuato oltre 750 interventi alla tiroide.

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