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Tagli alla Sanità, l'Utin di Gela è a rischio

Le conseguenze dei tagli all’Asp da parte del governo regionale. Stamani il direttore Iacono incontra le organizzazioni sindacali per definire anche il nodo precari

GELA. I tagli imposti dal governo regionale all’Asp cl2 non consentono di avviare in città la tanto attesa Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) e nemmeno la Brest-unit. E’ quanto emerso dalla conferenza dei sindaci che si è tenuta ieri presso il municipio di Caltanissetta.

I sindaci, alla presenza del management dell’Azienda sanitaria provinciale, diretto da Carmelo Iacono, hanno sciolto la seduta chiedendo una convocazione direttamente all’assessorato regionale alla Sanità con la presenza del presidente Rosario Crocetta. Mancherebbero all’appello circa 50 milioni di euro, rispetto ai 138 milioni previsti dal governo regionale per tutta la sanità nissena. Una delle poche Asp regionali che non godrebbe di nuove risorse. Entro il trenta settembre si dovrà trovare una soluzione per evitare che la Regione costringa l’Asp nissena a ridimensionare anche l’organico del personale.

La mannaia dei licenziamenti potrebbe colpire 34 medici (da 639 a 605) e 91 infermieri che passerebbero dagli attuali 1068 a 977. Proprio stamattina, il direttore generale dell’Asp, Carmelo Iacono, incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per definire anche l’annosa questione legata ai 25 operatori precari.

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