CALTANISSETTA. Un accenno di pioggia ha rischiato di "rovinare" la parte finale della processione più amata dai nisseni. Per San Michele rientro anticipato - ma solo di mezz'ora - in chiesa con i portatori scalzi costretti ad accelerare bruscamente il trasporto negli ultimi trecento metri. Per fortuna era solo una minaccia di pioggia, poche gocce cadute quando il simulacro era fermo sotto l'arco trionfale allestito in corso Vittorio Emanuele all'inizio dell'isola pedonale. Era il momento più atteso e spettacolare della processione del santo patrono ma la cautela ha consigliato di procedere speditamente verso la Cattedrale.
E lì, con la statua del santo patrono posizionata con il viso rivolto alla chiesa San Sebastiano, sono iniziati gli spettacolari fuochi d'artificio sparati quest'anno dallo slargo antistante Palazzo Moncada. Impressionante la marea di fedeli che martedì sera si è riversata in centro storico per omaggiare il protettore della città, un simulacro che raffigura l'Arcangelo che scaccia il drago ai suoi piedi. "San Michele non sarà mai solo" ha detto sintetizzando un un po' il pensiero dei nisseni, uno dei devoti-portatori scalzi. Loro sono stati uno spettacolo nello spettacolo. Erano ottanta, con il saio e l'effige del santo, a piedi nudi ad alternarsi sotto il pesante fercolo, ordinatissimi. Rompevano il silenzio al grido di "Viva 'u principi San Micheli Arcangilu".
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