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"Licenziata perchè in maternità", il giudice annulla e dispone i danni

CALTANISSETTA. La sentenza è di quelle destinata a creare «il precedente». Ed è arrivata poco prima che Papa Bergoglio lanciasse un accorato appello in favore delle donne lavoratrici. E così una impiegata nissena, che era stata licenziata perché in maternità, si è vista dare ragione dal giudice. Che non solo ha annullato il provvedimento di licenziamento ma ha riconosciuto alla stessa dipendente il diritto a essere indennizzata.

Il pronunciamento è stato emesso dal giudice della sezione lavoro del tribunale, Angela Latorre, che ha accolto il ricorso avanzato dall’avvocato Giosal Lo Giudice con il rito Fornero. La donna lavorava per conto di una società che gestisce una catena di negozi in franchising. Ma nel momento in cui ha informato la proprietà di essere in attesa di un figlio, sono iniziati i problemi. Perché subito s’è vista chiudere le porte in faccia. Le è stato immediatamente comunicato, infatti, la disdetta del contratto di apprendistato. Ma ne è seguito un balletto di revoca e successiva reiterazione durante lo stesso periodo di maternità. Sostanzialmente quella revoca della revoca è stata ritenuta, dalla stessa interessata, come un passaggio che si traduceva nel suo licenziamento. Così ha impugnato il provvedimento con il ricorso presentato al tribunale del del lavoro.

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