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Sabbia nell'acqua nel Nisseno, l'Ancipa chiude

CALTANISSETTA. Da ieri in città non arriva più l'acqua (sabbiosa) della diga Ancipa. Siciliacque ha disattivato l'impianto mantenendolo in esercizio solo per i fabbisogni idropotabili di Enna; per il capoluogo nisseno, ma anche per San Cataldo, sono state attivate manovre alternative per garantire la distribuzione ormai definitivamente portata a tre giorni.

Da oggi i nisseni e sancataldesi saranno riforniti con l'acqua (limpida) del Fanaco e, in parte del Madonie Est, in totale cento litri secondo un quantitativo appena sufficiente per non sospendere del tutto la distribuzione pur limitata a poche ore. L'acqua dunque resta torbida anche se i parametri pare stiano gradualmente migliorando. «In queste ore - ha specificato Caltaqua - si stanno effettuando congiuntamente con l'Asp continue attività di monitoraggio dell'acqua in ingresso e in uscita nei serbatoi di Caltanissetta e San Cataldo». Siciliacque, a quanto sembra, riesce a potabilizzare poca acqua dirottandola solo su Enna; nella diga si è riversata una quantità notevole di fango che sta mandando in tilt il sistema di filtraggio.

Ed è stata questa la regione che ha spinto Siciliacque a sospendere le forniture idriche dall'Ancipa per il capoluogo e San Cataldo ed avviare le altre manovre che eviteranno alle popolazioni dei due centro di rimanere completamente a secco. Secondo la turnazione resa nota da Caltaqua oggi la distribuzione avverrà in centro storico e Sant'Anna (e dintorni); a San Cataldo in corso Sicilia e Pizzo Carano basso.

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