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Truffa ed estorsione, medico di Caltanissetta sotto accusa

CALTANISSETTA. Truffa, estorsione e peculato. È il ventaglio di contestazioni mosse a carico dell’oculista Erminio Amato per uno scenario, vasto e variegato, che ha preso in esame un arco temporale che va dal 2003 al 2012. E che ha fatto finire sotto processo il professionista (difeso dagli avvocati Francesco e Giuseppe Panepinto) ieri chiamato al cospetto del tribunale presieduto da Antonio Napoli (a latere Marco Sabella e Valentina Balbo), mentre l’accusa è rappresentata dal pm Donatella Pianezzi.

La prima delle contestazioni, quella di estorsione continuata, si sarebbe consumata nei confronti della sua ex segretaria, Mariassunta Gruttadauria, che avrebbe lavorato prima nello studio medico dello stesso specialista e poi per la «Studio oculistico dottor Amato srl» di cui lo stesso era rappresentate.

Secondo l’accusa l’avrebbe costretta a percepire meno della retribuzione che le sarebbe spettata, sotto la minaccia del licenziamento. Più in dettaglio, secondo la tesi accusatoria, il medico avrebbe praticato la cresta sulla busta paga della collaboratrice, facendosi pure restituire soldi in nero rispetto alla cifra ufficialmente riportata nel documento stipendiale. Ma non è tutto. Perché nel momento in cui sarebbe stata licenziata - era il 18 gennaio del 2008 - l’avrebbe pure obbligata a non pretendere la liquidazione del trattamento di fine rapporto.

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