CALTANISSETTA. Al 118 prendersi un giorno di permesso o andare in ferie è diventato un rompicapo. Lo sa benissimo lo sparuto drappello di addetti ai lavori rimasti a gestire un servizio fra i più importanti della sanità nissena. Si susseguono i pensionamenti. Nei giorni scorsi l'ennesimo.
A garantire il presidio sono rimasti appena in dieci rispetto ad un organico che ne prevederebbe quasi il doppio. È vietato anche ammalarsi in una struttura che ha il fiato decisamente corto e non sa più come tamponare quella che è a tutti gli effetti una emergenza. Mancano gli infermieri specializzati e non si sa da dove prenderli e non esiste nemmeno una graduatoria provvisoria, con personale con quella specifica idoneità, dove poter attingere.
Gli operatori di centrale devono aver superato corsi semestrali e soprattutto debbono essere capaci e lesti di indicare le coordinate ai piloti dell'eliambulanza quando questa si leva in volo per soccorsi primari o trasferimenti secondari. Si ripresenta nuovamente un problema che due anni fa sembrava essere stato superato grazie alla disponibilità di alcuni reparti dell'ospedale Sant'Elia dove, oggi, la coperta è decisamente stretta. Alla centrale operativa l'organico prevede diciotto unità. Questo sulla carta.
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