BUTERA. Sotto esame l'attività dei frantoi dove in questo periodo si lavora a ciclo continuo per la produzione dell'olio. E ieri è scattata l'ennesima denuncia oltre al sequestro di una fetta di terreno.
Il tutto a Butera dove uomini della sezione di Pg "Ambiente e Sanità", tecnici della Provincia (settore ambiente) e corpo Forestale dello Stato hanno effettuato un controllo in un oleificio della periferia. Nel corso dell'ispezione è stata trovata una fossa (larga cinque metri e profonda quattro) in prossimità del frantoio realizzata per il travaso delle acque di vegetazione. Per il titolare è scattata la segnalazione all'autorità giudiziaria con l'accusa di spandimento delle acque di vegetazione e di sansa senza autorizzazione; la buca è stata posta sotto sequestro.
Con quella di ieri sale a dieci il numero delle denunce elevate nel corso di controlli a tappeto avviati in provincia a partire da Riesi. Controlli simili, anni fa, erano stati fatti dalla polizia municipale nissena nei frantoi di San Cataldo (ricadenti nel territorio del capoluogo) ed avevano portato alla scoperta di irregolarità con conseguente chiusura di impianti e denunce dei titolari obbligati poi alla messa in sicurezza. La task-force formata adesso in Procura (dove peraltro sono arrivati una serie di esposti) è chiamata a verificare attentamente il sistema del cosiddetto "sversamento" delle acque di vegetazione prodotte dalla spremiture il cui smaltimento dovrebbe avvenire su terreni con particolare caratteristiche e di ampiezze ben definite con la tecnica del cosiddetto "spandimento" o gocciolamento.
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