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Caltanissetta, spuntano "nuovi poveri"

CALTANISSETTA. La povertà galoppa. Stentano le famiglie monoreddito e sono in miseria i senza lavoro, avanzano nuove categorie di indigenti e per coppie di giovani fidanzati pensare al matrimonio è un'utopia.

L'identikit di una città in ginocchio arriva da osservatori privilegiati ovvero i parroci cosiddetti di frontiera e dal direttore della Caritas diocesana. Loro, più di altri, hanno il polso di una situazione che lascia - al momento - pochi margini di speranza a giovani, meno giovani e anziani. Natale si avvicina ma per molti sarà una festività resa meno amara dalla solidarietà della chiesa e da qualche benefattore. Ci sono sacerdoti come avviene a San Marco, che distribuiscono alla famiglie il pane rimasto invenduto nei forni e chi, come accade a San Pio X, ha allestito l'unica mensa per poveri esistente in città. Soffrono - e parecchio - i separati e c'è chi non potendo pagare le bollette dell'acqua va in locali parrocchiali a riempire i bidoni d'acqua.

«Una situazione triste» ripete Alessandro Giambra parroco di San Pio X che aggiunge: «Oggi ci vuole più coraggio a vivere che a morire». Per don Michele Quattrocchi direttore della Caritas il vero dramma di questa città è la paralisi dell'edilizia: «Quando va in blocco questo settore la città, che non ha mai avuto vocazione turistica, muore. Si fermano a catena carpentieri, muratori, falegnami, idraulici, pittori, fabbri insomma va in sofferenza tutto il mondo dell'artigianato. I poveri oggi sono tantissimi impossibile censirli, come chiesa facciamo quello che è nelle nostre possibilità ma per dare una spinta a questa città bisogna a mio avviso rivalutare il centro storico. Oggi sono in sofferenza anche famiglie monoreddito che hanno quanto meno la fortuna di poter contare su uno stipendio sicuro».

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