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San Cataldo, rapita e stuprata per giorni: il "branco" resta in carcere

Secondo gli inquirenti la ventenne sarebbe stata sequestrata, drogata, violentata dai carcerieri e pure costretta a prostituirsi

SAN CATALDO. Resta inchiodato in cella il sospetto ”branco” che avrebbe rapito e violentato per giorni una ragazza tenuta segregata in casa. Questo, almeno, il teorema accusatorio che pende sulla presunta banda di carcerieri che per cinque giorni avrebbe tenuto prigioniera in un basso del rione Saccara una studentessa ventenne di San Cataldo.

Il tribunale del riesame (presieduto da Mario Amato) ha rigettato il ricorso presentato dal ventisettenne Amaize Twhoi Ojeomkhhi, il quarantenne Lawrence Ko Oboh, il trentunenne Majesty Wibo, il ventitreenne Lucky Okosodo e dal trentaquattrenne Cross Agbai.

Con quest’ultimo che sarebbe stato il locatario della presunta casa-lager di via Mussomeli in cui la ragazza sarebbe stata tenuta imprigionata per cinque giorni. Ai cinque nigeriani (assistiti dall’avvocato Michele Russotto) il sostituto procuratore Santo Di Stefano ha contestato le ipotesi, in concorso, di riduzione in schiavitù, sequestro di persona, violenza sessuale, sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga.

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