Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Inquinamenti diffusi dai frantoi, per 18 c'è l'accusa di danno ambientale

CALTANISSETTA. Sono impietosi gli esami di laboratorio dell'Arpa su campioni d'acqua e di terreni prelevati in prossimità dei frantoi la cui attività è passata, gli ultimi due mesi, al vaglio di una task-force costituita in Procura. I livelli di inquinamento, secondo questi risultati, sono elevatissimi e a causarli sarebbero stati gli scarti di lavorazione degli oleifici. Per diciotto dei venti titolari di frantoi ispezionati da agenti e tecnici, la Procura potrebbe ipotizzare il danno ambientale. Gli esami dell'Arpa hanno praticamente chiuso una fase investigativa scattata ai primi di novembre quando uomini della sezione Pg "Ambiente e Sanità", tecnici dell'ex Provincia e agenti della Forestale hanno dato l'avvio ai controlli serrati sugli oleifici funzionanti in provincia (ad eccezione di quelli di Niscemi e Gela) partendo da Riesi.

Servizi successivamente estesi nella fascia nord, capoluogo compreso. Il bilancio finale è stato di venticinque persone denunciate all'autorità giudiziaria (oltre a sequestri di terreni) per l'irregolare sversamento delle acque di vegetazione provenienti dalla spremitura delle olive. Tipologia di reato che potrebbe adesso aggravarsi se - come sembra profilarsi - la Procura sulla scorta dei risultati dell'Arpa contesterà ipotesi legate ai danni ambientali. E' questa, verosimilmente, la svolta più importante nell'ambito di una inchiesta dalla quale si sono salvati solo due titolari di frantoi dei venti controllati. In questi due casi lo smaltimento delle sostanze acide come lo sono le acque di vegetazione sarebbe avvenuto secondo le procedure di leggere ovvero a "gocciolamento" in appositi terreni individuati dalle pubbliche amministrazioni.

DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE

Caricamento commenti

Commenta la notizia