GELA. Grande folla di curiosi ed ex Udc, stamani al tetro Eschilo di Gela, per la presentazione del libro "L'Uomo è un mendicante che crede di essere un re", scritto in carcere dall'ex presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro. "Sino a quando lo Stato non riesce a capire che il carcere non contiene dei corpi ma dentro ci sono delle anime - ha detto Cuffaro - io credo che sarà difficile risolvere il problema di umanizzare le nostre carceri e sono perciò convinto che la politica non farà nulla sino a quando questo grido di umanità non si alza dalla società".
"Questo mio libro - ha spiegato - ha il significato di sensibilizzare la società affinché lanci quel grido di umanità che possa essere raccolto dalla politica per rendere gli istituti di pena più vivibili e umani". "Io non mi sento vittima come non mi sento colpevole di aver favorito la mafia. Ho commesso tanti errori nella mia vita ma mai quello di favorire la mafia", ha aggiunto. "Non credo che ci sia stata una volontà specifica della magistratura di colpirmi. - ha concluso - Credo piuttosto che ci siano state delle condizioni attorno a me che mi hanno voluto dipingere diversamente da quello che sono. Se tornassi indietro, a questa mia scelta di stare con la gente non rinuncerei".
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