SAN CATALDO. Resta inchiodato in carcere. Niente libertà al sancataldese arrestato alla vigilia di capodanno per avere fatto fuoco contro l’abitazione dei vicini. Con i proiettili che hanno trapassato la porta conficcandosi in casa. Era e rimane in cella il sessantunenne Emilio Intilla. Così ha disposto il tribunale del riesame presieduto da Mario Amato (completano il Collegio i giudici Antonia Leone e Salvatore Palmeri) che ha rigettato la richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare o, in subordine, la detenzione domiciliare. Il «no» dei giudici ha gelato le attese del sancataldese, mentre il figlio (pure lui assistito dall’avvocato Torquato Tasso) più di un mese fa s’è visto concedere la libertà. Certo la posizione del padre è notevolmente più pesante. Perché su lui gravano le ipotesi di tentato omicidio, danneggiamento aggravato, porto e detenzione illegale di armi. Mentre al figlio, lo stesso sostituto procuratore Claudia Pasciuti ha contestato la sola accusa di detenzione abusiva di arma.