CALTANISSETTA. Colpevole solo a metà. Un verdetto agrodolce quello incassato ieri da una dipendente comunale, finita sul banco degli imputati perché accusata di avere ingannato un’anziana benestante per poi impadronirsi delle sue sostanze.
E ieri la cinquantanovenne Vincenza Urso (difesa dall’avvocato Giuseppe Dacquì), dipendente di palazzo del Carmine, è stata assolta perchè «il fatto non sussiste» per l’ipotesi di circonvenzione d'incapace; mentre è stata ritenuta colpevole, con una condanna a un anno e 6 mesi e il beneficio della pena sospesa, per appropriazione indebita nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009 ed è stata dichiarata la prescrizione per la stessa contestazione che andava dal 2006 al 2007. E per quest’ultimo periodo è stato dichiarato il non doversi procedere. Ma non è tutto.
Per la parte di sentenza in cui l’impiegata comunale è stata ritenuta responsabile - per l’appropriazione indebita - il giudice Antonia Leone le ha pure comminato una multa di 1.00 euro, la confisca della somma in precedenza sequestrata - che dovrebbe essere nell’ordine di ventotto mila euro - e il risarcimento dei danni in favore delle parti civili da stabilire poi in un procedimento dedicato.
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