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Gela, secondo rogo all'auto di un anziano: la prima volta perse la moglie

GELA. Tre anni fa sua moglie morì con un infarto per lo spavento causato dal rogo di natura dolosa perpetrato ai danni della sua utilitaria, Autobianchi «Y10». La scorsa notte gli incendiari sono tornati in azione sempre in via Stoppani, nel quartiere San Giacomo. Il loro obiettivo, ancora una volta, è stata l’autovettura (Fiat Panda) del pensionato Cristoforo Giudice di 88 anni, vedovo da quel primo triste episodio che nel 2013 gli ha portato via la moglie di 77 anni, Grazia Iannizzotto.

Tra i due roghi c’è pure un episodio sospetto relativo all’incendio di altre due autovetture, una delle quali una “Panda” appunto. Questo particolare, lascia spazio a varie ipotesi anche che gli incendiari volessero colpire l’autovettura di Cristoforo Giudice, sbagliando. L’uomo, impiegato comunale in pensione ed ex sindacalista, è genitore dell’imprenditore Antonio Giudice che alle recenti elezioni amministrative si era candidato, senza successo, a sindaco con il partito di centro destra «Noi con Salvini.

Dal 2013 chiede giustizia. Era riuscito ad immortalare con le telecamere del sistema di videosorveglianza l’incendio alla “Y10” del padre. A colpire furono due giovani in sella ad una bicicletta i quali appiccarono il rogo alla ruota anteriore destra dell’Autobianchi mediante un comune accendi-fuoco usato per alimentare i carboni dei barbecue. Le immagini ritraggono i due che agiscono con volto coperto da passamontagna.

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