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Crisi di personale, il 118 a rischio paralisi

CALTANISSETTA. Le ormai croniche carenze d'organico del 118 sono esplose fragorosamente ieri mattina quando nello spazio di appena due ore la centrale è stata subissata da decine di richieste. Almeno dieci quelle arrivate dal solo capoluogo, altre - almeno il triplo - da altri centri del nisseno e di altri comuni dell'agrigentino e dell'ennese le due province sulle quali il 118 ha competenza. Una mattinata d'inferno per i soli due operatori di centrali chiamati a coprire - assieme all'indispensabile operatore radio - il turno mattutino dove a regime dovrebbero alternarsi in tre, ovviamente infermieri professionali.

Le ambulanze per l'intera mattinata non si sono mai fermate per soccorrere persone con patologie più o meno importanti. E fortuna ha voluto che lo "sbarellamento" dei pazienti al pronto soccorso avvenisse in tempi rapidi e consentire ai mezzi di soddisfare le richieste che man mano pervenivano nell'avveniristica sede dell'ex ospedale "Dubini", altrimenti il servizio sarebbe andato al collasso. Per gli operatori neanche un attimo di respiro per fronteggiare una emergenza che ieri ha toccato il picco mettendo in seria difficoltà un servizio ampiamente collaudato negli anni. Di norma a coprire i tre turni di lavori in cui è suddivisa la giornata dovrebbero essere in tre, ma questo ormai accade raramente.

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