GELA. Un' area che si estende per circa 10 ettari e che presto diventerà come un grande campo di calcio. In quell'area oggi a Gela c' è quel che rimane dell'«Isaf», nell' isola 9, un impianto fermo da più di 20 anni e che produceva acido fosforico.
Adesso «Eni» e «Syndial» hanno dato il via ad un cantiere per procedere al risanamento ambientale dell' area. Un investimento da 50 milioni di euro. A tagliare il nastro, dove già da ieri lavorano un' ottantina di operai, è stato il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
L'«Isaf» serviva a produrre, dalle fosforiti del Marocco, la materia prima per i fertilizzanti complessi «Npk», contenenti cioè azoto, fosforo, e potassio, fondamentali per un' agricoltura avanzata. Ma negli anni '80, con la crisi della chimica di base, cominciò il lento declino anche di questo piccolo settore produttivo, che a metà del '90 fu chiuso definitivamente.
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