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Dal «Malaspina» di Caltanissetta un grande segnale di solidarietà

CALTANISSETTA. I detenuti che aiutano i poveri, ovvero quando la carità si manifesta dall' interno di un carcere. Batte forte il cuore di chi sta dietro le sbarre e lo hanno dimostrato i detenuti del Malaspina con un gesto a dir poco mobile. Per due giorni hanno rinunciato al vitto dell' amministrazione (o rifiutato il carrello come si dice nel gergo penitenziario) per destinarlo ad una comunità per minori a rischio "Santa Brigida" e ad altre famiglie nissene che vivono in stato d' indigenza.

Hanno interpretato come meglio non potevano il giubileo a loro dedicato aiutando gli altri nell' unico modo possibile, facendo arrivare all' esterno un concreto messaggio di solidarietà rinunciando ai pasti per donarli ai poveri e quindi digiunando. Per tre detenuti, che stanno scontando pene più o meno lunghe, il giubileo celebrato a Roma da Papa Francesco si è tramutato in qualcosa di veramente indimenticabile. Hanno lasciato seppure per pochi giorni il Malaspina riassaporando il gusto della libertà e accompagnati da padre Giuseppe Alessi, da qualche mese cappellano del carcere, hanno raggiunto in aereo Roma per assistere assieme ad altri detenuti provenienti da ogni parte d' Italia, ad un evento straordinario il 5 e 6 novembre. Qualcuno di loro non aveva mai preso un aereo.

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