GELA. Era un semplice coadiutore, con mansioni di base, ma si spacciava per un impiegato amministrativo e a volte addirittura, per vice direttore. Era sempre cordiale e gentile con gli utenti dell' Agenzia delle Entrate e per evitargli di sottoporsi a lunghe file e per di più promettendo loro sconti nelle cartelle esattoriali, in realtà truffava chi ingenuamente si fidava di lui.
Ma il raggiro è durato fino a quando a qualche malcapitato i conti non sono più tornati, fino a quando qualche contribuente non ha capito di essere caduto in trappola e ha quindi deciso di rivolgersi ai carabinieri. Con l' accusa di truffa aggravata, è finito in manette un cinquantenne di Mazzarino, Salvatore Incarbone, che dopo essere stato licenziato dall' Agenzia delle Entrate, faceva l' operaio. A distanza di sette anni da quella vicenda, per lui è arrivata la condanna, che dopo la pro nuncia della Cassazione, è diventata definitiva. Dovrà scontare in carcere due anni di reclusione. Per lui si sono aperte le porte del carcere di contrada Balate a Gela.
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