CALTANISSETTA. «Risultava presente a lavoro ma era a casa sua, al balcone, a stendere il bucato o a battere i tappeti». È uno dei passaggi chiave – questo in particolare è riferito a una dipendente dell’Ufficio tecnico comunale nisseno - in relazione all’inchiesta su assenteismo al Comune e al Comando di polizia municipale di Caltanissetta su cui, ieri mattina, s’è soffermato in aula il maresciallo dei carabinieri Giovanni Eramo. Il sottufficiale è tra coloro che assiduamente e più direttamente hanno preso alle indagini che poi, nel maggio del 2014, hanno fatto finire 44 dipendenti pubblici comunali di Caltanissetta – ora tutti imputati - al centro di un dossier della procura.
«Furono eseguiti appostamenti e, in uno di questi, la Di Marco stava stendendo i panni mentre risultava presente in ufficio». Colei che sarebbe stata colta in castagna, secondo la tesi accusatoria, è la quarantaduenne Anna Michela Di Marco (difesa dall’avvocatessa Maria Teresa Consaga) dipendente del settore tecnico.
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