GELA. In ventidue sono stati chiamati ieri in udienza preliminare perché coinvolti in un inchiesta su presunto disastro ambientale. Un drappello d’imputati tra dirigenti e tecnici dell'Eni, e della società "Raffineria di Gela srl". Ma già in avvio il procedimento ha riservato sussulti. E tra eccezioni preliminari, ricusazioni da parte della difesa e presunti errori di tipo formali, il procedimento non decolla. Anzi sembra far procedere a passo di lumaca questa fase dell’udienza preliminare che ruota attorno al "disastro ambientale innominato". Questa è l’ipotesi di reato contestata al piccolo esercito d’imputati, tutti dirigenti e tecnici dell'Eni e della Raffineria di Gela. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE