GELA. L’amministrazione provinciale ricorre ad una manifestazione di interesse di evidenza pubblica, per far cassa e potersi liberare così di alcune strutture che sono diventate dei veri e propri carrozzoni. Strutture che fra l’altro, non riuscendo ad affidarne la gestione a qualche ente, impresa o associazione, non vengono più utilizzate o non sono mai state utilizzate e che ora versano nel degrado più assoluto.
«Abbiamo deciso di mettere in vendita o di dare in locazione questi impianti – spiega la dottoressa Rosalba Panvini, commissario straordinario del Libero Consorzio di Caltanissetta – perché è previsto da una disposizione sia statale che regionale. I beni in disuso con un atto di evidenza pubblica si possono affittare o vendere a chi fa l’offerta migliore. Nel caso dovessero andare in affitto bisognerà poi stabilirne le condizioni per quanto riguarda alcuni aspetti come per esempio le spese di manutenzione e migliorie, che sono a carico di chi prende in affitto la struttura, il valore di mercato. Tutto questo comunque poi si vedrà».
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