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Fucile nella sua abitazione, ex direttrice del «minorile» di Caltanissetta si difende

CALTANISSETTA. È per un fucile che questa volta è stata chiamata al cospetto del giudice. Un’arma trovata in casa durante la perquisitone eseguita dai carabinieri sull’onda dell’inchiesta “madre” che l’ha coinvolta, quella legata al presunto scandalo dei corsi professionali truccati all’istituto penale minorile.

Sì perché ieri dal gup Marcello Testaquatra è stata chiamata Alfonsa «Nuccia» Micciché (assistita dagli avvocati Raffaele Palermo ed Emanuele Limuti) per essere giudicata, con il rito abbreviato condizionato, per detenzione d’arma e ricettazione della stessa.

In particolare di una carabina ad aria compressa che è stata trovata dai militari durante la perquisizione nella sua villetta per l’indagine principale. Arma che è stata trovata in una camera da letto.

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