CALTANISSETTA. É stato un dipendente infedele. Che si sarebbe piegato, senza troppi sforzi, a due assistenti di polizia penitenziaria pure loro finiti nella bufera. Questa, tra le righe del verdetto emesso, è l'etichetta che i magistrati avrebbero apposto all'ex dipendente della società che fornisce alimenti ai detenuti del carcere Malaspina.
Trascinato in giudizio perché – secondo la tesi accusatoria che ha retto nel primo passaggio in aula - avrebbe consentito a un paio di agenti penitenziari, rendendosi loro complice, di praticare tagli sulla spesa destinata ai detenuti.
E adesso gli è costata la colpevolezza. Quella piovuta sul capo di Angelo Fausciana (assistito dagli avvocati Massimiliano Bellini e Walter Tesauro) ex dipendente della società «Ias Morgante» di Trieste che fornisce alimenti ai detenuti della casa circondariale di via Messina.
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