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Colpito dall'esplosione di un compressore, operaio di Gela muore dopo 2 mesi di agonia

PALERMO. Emanuele Semplice, di 49 anni, caposquadra dell’impresa metalmeccanica «Sicilsaldo», di Gela, è morto stamani nell’ospedale di Siracusa, due mesi dopo l'infortunio nel quale aveva perso la gamba sinistra, a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, mentre lavorava alla costruzione di un metanodotto vicino alla fiumara Sant'Elia.

Sposato e padre di due figli, Semplice era stato investito dall’accidentale esplosione di un compressore, il 9 febbraio scorso.

Trasportato nel nosocomio reggino, il lavoratore è stato sottoposto a intervento chirurgico per l’asportazione dell’arto maciullato. Subito dopo però le sue condizioni si sarebbero aggravate, rendendone necessario il trasferimento in un altro ospedale per cure più appropriate. Fu deciso di portarlo a Siracusa, dove i sanitari lo hanno sottoposto a terapia intensiva ponendolo in coma farmacologico. Stamani il decesso.

Sul grave infortunio erano già in corso due indagini, una della magistratura, l’altra dell’ispettorato del lavoro, che alla luce del sopravvenuto decesso ipotizzano più gravi responsabilità.

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