I commercianti di Gela sono indignati e non vogliono abbassare la testa a nessuna intimidazione. Le associazioni datoriali Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Cna e Fipe-Confcommercio si sono riunite dopo l’ultima intimidazione incendiaria di ieri notte al Lory bar in via Palazzi. Si tratta della terza in poco più di 24 ore, dopo quelle del "Bar Belvedere", appena inaugurato, di fronte al municipio, e il lido "B cool Beach" con annesso bar e ristorante.
È stata fissata una manifestazione per sabato prossimo, alle ore 10 nel piazzale antistante il “B Coll Beach”, rotonda est Lungomare-Macchitella, per dimostrare solidarietà agli operatori economici che nelle ultime ore sono rimasti vittime degli attentati incendiari.
“Sono invitati tutti i cittadini, studenti, professionisti, pensionati – spiega il presidente di Confcommercio Gela, Francesco Trainito – Tutti dobbiamo per dimostrare a tutta l'Italia che la città è in grado di reagire”.
Durante la manifestazione tutte le attività economiche resteranno chiuse.
“Abbiamo chiesto l’aiuto dell’esercito perché le forze dell’ordine hanno a disposizione di notte una sola volante e una sola gazzella - spiega Trainito –Per noi non è normale che venga bruciato un locale. Noi da almeno 20 anni non paghiamo il pizzo a Gela. Sembra che siamo però tornati indietro di 20 anni quando negli anni Novanta la mafia cominciò a bruciare auto e locali per impaurire e chiedere il pizzo. Ma dopo l’omicidio del 1992 di Gaetano Giordano nessuno estorceva denaro ai commercianti. Queste tre intimidazioni sembrano un segnale di chi vuole segnare il territorio. Nell’ultimo anno sono usciti dal carcere e sono a piede libero nel territorio gli ex capi mafia che hanno scontato 25 anni di pena. Ma noi non vogliamo pagare il pizzo”.
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