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Sprar di Gela, bloccati i contributi statali: cooperativa in difficoltà

La cooperativa sociale che fornisce assistenza ai migranti di alcuni Sprar di Gela non ha più fondi disponibili e dopo avere anticipato le spese di gestione per 15 mesi senza ricevere contributi dallo Stato, da ieri si trova in difficoltà. Quarantacinque giovani ospiti di questi centri di accoglienza per richiedenti asilo, accompagnati dai loro mediatori culturali, si sono recati in municipio per parlarne con il commissario straordinario, Rosario Arena, e con il dirigente dei servizi sociali.

"Nessun ospite della struttura è stato privato di un pasto caldo - fa sapere la cooperativa -. Nonostante l'Amministrazione Comunale non provveda ai pagamenti dovuti da oltre 11 mesi l'ente Gestore Consorzio Sol.Co. insieme alla sua socia Assi Gela ha regolarmente provveduto ad accogliere, sostenere e integrare i migranti che risiedono all'interno dello Sprar e l'evento scatenante è stato solo un ritardo di consegna di alcuni alimenti prontamente risolto con l'ennesima anticipazione bancaria che la cooperativa affronta e sopporta".

Oltre alla richiesta di aiuto presentata, i migranti hanno cercato di capire i motivi del blocco dei contributi statali. "Non chiediamo il 'pocket money' (da 1 a 2,5 euro al giorno) o ricariche telefoniche, ma un pasto caldo per sopravvivere", hanno detto ai vertici del Comune di Gela che, facendo da tramite, a loro volta sostengono di non aver ricevuto trasferimenti specifici dallo Stato per tutto il 2018 a causa di una controversia con il ministero dell'Interno sui contributi relativi al 2017.

"Gli ospiti - spiega l'amministratore della cooperativa, Francesco Passantino - preoccupati della situazione difficile che la cooperativa sta vivendo e della quale sono perfettamente coscienti in considerazione del legame di cura e accoglienza che si è creato tra loro e gli operatori, hanno ritenuto di denunciare la situazione. Poichè si trovavano nei locali". I migranti, momentaneamente trasferiti alla Caritas per il pranzo di ieri, sono regolarmente rientrati nella sede dello Sprar dove hanno cenato e dormito.

 

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