Come neve al sole. Così si sono sciolte le accuse mosse a carico del direttore di medicina legale dell’Asp 2 che ha rischiato sette anni e mezzo di carcere. Tanti ne aveva chiesti per lui la procura.
E le contestazioni non hanno retto neanche nei confronti della figlia del dirigente, tirata in ballo per guida in stato di ebbrezza, così come per un medico del pronto soccorso del "Sant’Elia" che ha condiviso, sostanzialmente, le stesse accuse del collega.
È crollato l’impianto accusatorio nei confronti del direttore di medicina legale dell’Asp 2, il sessantaduenne Vito Claudio Maria Milisenna (difeso dagli avvocati Dino Milazzo e Sergio Monaco) sospettato di avere effettuato un presunto scambio di provette di sangue con la figlia che era risultata positiva a test dell’etilometro.
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