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Delitto di Niscemi, per l'ex capomafia "Madonia mandante"

"Fu Madonia a dare il via libera all'omicidio". A sostenerlo è stato l'ex capomafia di Niscemi, ora collaborante, Giancarlo Giugno, deponendo al processo per il delitto del niscemese Vincenzo Vacirca. Parentesi che vede alla sbarra il boss di Vallelunga, Giuseppe "Piddu" Madonia e il presunto capo della "famiglia" di Campofranco, Domenico "Mimì" Vaccaro (assistiti dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Flavio Sinatra).

Secondo l'impianto accusatorio, il primo sarebbe stato il mandante, l'altro il braccio armato.

"È stato Madonia - ha ribadito in tal senso il collaborante - a fornire il placet ad Angelo Paternò per l'omicidio", deponendo in videocollegamento per la corte d'Assise presieduta da Roberta Serio Serio (a latere Nadia Marina La Rana). Lo stesso Giugno ha poi aggiunto che "Paternò chiese ai “campofranchesi” di mandare un killer e mandarono Vaccaro", è andato avanti, puntando l'indice, senza tanti giri di parole, contro entrambi gli imputati.

Ognuno con un ipotetico ruolo differente. Quanto al presunto movente, lo stesso Giugno ha ribadito "che si è trattato di una vendetta trasversale, perché volevano uccidere Giuseppe Vacirca, ma non si riusciva a trovare e così è stato ucciso il fratello".

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