Presidio davanti all’hub dei migranti di via Mattei a Bologna, di cui la prefettura ha annunciato la chiusura per lavori di manutenzione. Sono 183 gli ospiti che dovrebbero essere trasferiti. Ieri sono iniziati i primi trasferimenti in altri centri di accoglienza della regione. Altri ospiti, la maggior parte, saranno trasferiti in Sicilia, a Caltanisetta. Una settantina di esponenti di Usb, Fp-CGIL, Adl Cobas e dei centri sociali Tpo e Labas si sono radunati davanti al cancello di accesso della struttura sorvegliato da agenti del Reparto Mobile: una protesta, con striscioni e cartelli, anche per chiedere la salvaguardia dei posti di lavoro degli operatori che lavorano all’hub, nel 2017 visitato da Papa Francesco. «Noi siamo qui pacificamente - ha detto il segretario regionale della Cgil emilia Romagna Luigi Giove - frapporremo i nostri corpi a un atto che è arrogante, inutile e dannoso». «La decisione - ha proseguito Giove - è anche effetto di quel decreto sicurezza che peggiora le condizioni sia di lavoro che di accoglienza. Inaspettatamente si è deciso di anticipare la chiusura, che sarebbe arrivata tra qualche settimana, credo sia una speculazione post elettorale. Serve a mettere insieme la vittoria della Lega in alcuni territori a uno sgombero di migranti».