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Augusta, annullata l'interdittiva antimafia alla "Gespi"

"Non appare adeguatamente supportata sotto il profilo istruttorio e motivazionale" l'interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Siracusa lo scorso ottobre nei confronti della Gespi, l'impianto di incenerimento dei rifiuti di Augusta coinvolto, due anni fa, nell'operazione condotta dai carabinieri del Noe, del Comando provinciale di Catania e dal Gico della Guardia di Finanza di Catania denominata "Piramidi" che punta svelare un presunto smaltimento illecito di rifiuti alla discarica Cisma di Melilli.

È la motivazione con cui la prima sezione del Tar di Catania ha, nei giorni scorsi, annullato il provvedimento di interdittiva antimafia accogliendo il ricorso presentato dai legali dell'impresa megarese di Punta Cugno, che potrà così richiedere il rinnovo dell'iscrizione nell'elenco dei fornitori, prestatori di servizio ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (cosiddetta white list) istituito alla Prefettura di Siracusa.

I giudici della prima sezione, riunita in Camera di consiglio presieduta da Pancrazio Maria Savasta e composta da Giuseppe La Greca, (consigliere) e Giuseppina Alessandra Sidoti, (primo referendario, estensore) ritengono che il solo provvedimento di rinvio a giudizio per i due fratelli augustani, che gestiscono l'impresa "non è di per sé sufficiente e motivare un'interdittiva mafiosa non potendosi realizzare un automatismo tra il decreto con cui è disposto il giudizio e il provvedimento prefettizio".

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