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A Caltanissetta i giudici di pace tornano in sciopero. Proclamato uno stop di cinque giorni

I giudici di pace tornano a incrociare le braccia. La nuova astensione dalle udienze civili e penali si protrarrà per cinque giorni ed è stata programmata dall'8 al 12 luglio. A proclamarlo sono state le associazioni Angdp e Unagipa che puntano l'indice contro il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Lamentano "un comportamento lesivo e omissivo del ministro della giustizia, malgrado gli impegni assunti dal governo e con la categoria nei tavoli tecnico e politico sulla corretta amministrazione della giustizia, sulle garanzia d'indipendenza terzietà del giudice di pace nel riconoscimento dei più elementari diritto di lavoro - previdenza, assistenza, equo compenso - continuità fino ai 70 anni, disciplinare incompatibilità e trasferimenti a garanzia dell'indipendenza del magistrato - e di inosservanza dei precedenti fondamentali statuiti dalla Costituzione e dalla principali istituzioni europee e mondiali".

Diverse le questioni poste sul tappeto. Partendo da quella che sarebbe una "categoria vessata da trent'anni di precariato e insussistenza di tutele e che il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento da cui non si evince alcuna completa modifica della legge Orlando, come previsto al punto 12 del contratto di governo, ma sono state anche disattese le proposte di legge e gran parte delle indicazioni fornite dai giudici di pace e dalla magistratura onoraria, d'intesa con l'Anm e con quella ruolo".

L'articolo completo nell'edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia di oggi.

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