Venticinque condanne per omicidi, mafia, droga, estorsioni e armi. Le ha chieste la procura di Caltanissetta a carico di altrettanti imputati coinvolti nella mega inchiesta, nome in codice "De Reditu", che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato con proposte di pena che oscillano da un minimo di 2 anni al "fine pena mai".
Queste, in sintensi, le proposte avanzate, al termine di una requisitoria fiume, dai pm sostituti Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti. La pena più severa, l'ergastolo, è stata sollecitata per Giuseppe Cammarata (avvocato Vincenzo Vitello) e Rosolino Li Vecchi (avvocati Vincenzo Vitello e Carmelo Terranova) il primo tirato in ballo per l'omicidio di Gaetano Carmelo Pirrello, il secondo per l'uccisione di Angelo Lauria; seguono, con 20 anni ciascuno, Gaetano Forcella (avvocato Vincenzo Vitello) accusato del delitto di Michele Fantauzza e Massimo Amarù (avvocato Danilo Tipo) chiamato in causa per avere partecipato, con ruoli più o meno di primo piano, alle missione di morte con obiettivo Pino Ferraro e il fallito agguato a Salvatore Pasqualino; sono 15 gli anni chiesti per il neo collaborante riesino, Carmelo Arlotta (avvocato Manfredo Fiormonti) per l'uccisione di Gaetano Carmelo Pirrello. Questo per quanto riguarda i cinque imputati accusati di omicidio e tentato omicidio.
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