C'è chi avrebbe gestito nell'ombra un paio di aziende nel settore delle slot-machine e scommesse e chi si sarebbe prestato al gioco. Questo è quanto è emerso dall'impianto accusatorio alla base della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti di un imprenditore, della sua compagna e di una presunta testa di legno.
Due di loro, nel dicembre di due anni fa, per questa vicenda sono stati arrestati con la concessione dei domiciliari, la donna, invece, è stata sottoposta a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Successivamente i provvedimenti sono stati revocati.
Al centro del dossier vi sono l'imprenditore trentanovenne Matteo Allegro, la compagna, la trentottenne Alessia Assunta Taschetti (assistiti dall'avvocato Dino Milazzo) e il trentaseienne Filippo Principe (assistito dall'avvocato Antonio Impellizzeri) per una vicenda racchiusa tra il novembre 2015 e l'ottobre 2017.
Ai due uomini, il sostituto procuratore Pasquale Pacifico ha contestato il reato, in concorso, d'intestazione fittizia di beni e al solo Allegro e alla compagna il tentativo dello stesso illecito. Ipotesi che ruota attorno alla titolarità della società «King starslot» di via Santo Spirito per la raccolta di scommesse e con possibilità di gioco con macchinette elettroniche e una sala scommesse di via Paladini.
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