Prova ad incastrare un insegnante per non restituire il denaro ma viene condannato. Sono quattro gli anni di reclusione comminati all'assicuratore gelese, Vincenzo Acciaro, broker finanziario, per il reato di calunnia nei confronti di un insegnante, Domenico Timpanelli, che svolge anche l'attività di operatore turistico e che gli aveva affidato i propri risparmi ammontanti a 250 mila euro, per investirli.
La sentenza, emessa dal giudice monocratico, Marica Marino, ha un complesso retroscena imperniato sul presunto tentativo dell'assicuratore di non restituire il capitale al legittimo proprietario. Secondo la denuncia di Timpanelli, Acciaro, con la complicità di Biagio Tribulato, di Lentini, avrebbe messo in piedi una macchinazione tendente a non restituire i soldi alla scadenza e a truffare Timpanelli.
Prima avrebbe tentato di fare arrestare l'insegnante accusandolo di usura e non riuscendovi, con Tribulato, avrebbe organizzato una detenzione di droga per farlo arrestare. Nella notte tra il 26 e il 27 aprile del 2012, il lentinese (pure lui già condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per calunnia, con pena confermata in appello) avrebbe nascosto nel passaruote dell'automobile di Timpanelli, parcheggiata sottocasa, nel rione Macchitella, un pacco contenente mezzo chilo di hashish e 5 grammi di cocaina che si sarebbe procurato a Catania.
La guardia di finanza di Gela, informata dallo stesso Tribulato, perquisì l'auto e, trovata la droga, arrestò Timpanelli. Un arresto provvidenziale perchè bloccava la restituzione dei soldi dell'investimento. L'insegnante gelese fu scarcerato qualche giorno dopo e fu assolto con formula piena dal gip del tribunale di Gela che lo giudicò "vittima di una macchinazione" ma senza tornare in possesso dei suoi 250 mila euro.
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