È lui l'esattore del pizzo per conto di Cosa nostra. Per il clan Cammarata di Riesi, in particolare. Questa la chiave di lettura del verdetto emesso dal giudice che lo ha processato con il rito abbreviato, ritenendolo colpevole. È di 6 anni, con la riduzione di un terzo per via del rito scelto, la pena inflitta al quarantenne riesino Salvatore Cammarata inteso «pezza» (assistito dagli avvocati Vincenzo Vitello e Adriana Vella) accusato di estorsione aggravata dall'avere favorito l'associazione mafiosa.
Il gup Valentina Balbo, che ha accolto le richieste del pm Matteo Campagnaro, inoltre ha comminato all'accusato 3 mila euro di multa, il pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere.
Le presunte richieste di pizzo sarebbero state rivolte a un imprenditore, pure lui di Riesi, che opera nel settore della lavorazione e vendita di prodotti metallici e che, in tempi più recenti, ha diversificato l'attività dedicandosi pure nel comparto agricolo. L'imputato è stato arrestato nell'estate di due anni. Proprio al momento - secondo l'accusa - della consegna del denaro.
L'articolo nell'edizione di Caltanissetta del Giornale di Sicilia
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