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Processo Borsellino, Boccassini: "Scarantino? Diceva solo sciocchezze"

Ilda Boccassini, nel corso della sua deposizione davanti al Tribunale di Caltanissetta sul depistaggio nelle indagini di via D’Amelio è tornata a parlare di Vincenzo Scarantino. Il magistrato ha precisato di essersi occupata  principalmente delle indagini su Capaci, ma che comunque accolse la richiesta del procuratore Tinebra di sentire il falso pentito a Pianosa il 24 giugno del 1994 insieme al collega Petralia.

"Con il suo pentimento iniziano i contrasti: pur convinta della non credibilità del soggetto io dissi a Tinebra, 'se vuoi rinuncio alle ferie' perchè avevo capito che c'era la necessità di un ago della bilancia. Gli altri colleghi (Palma, Petralia e l’aggiunto Giordano che si occupavano di via D’Amelio ndr) erano più propensi a dire, che stava collaborando. Non erano disponibili a una riflessione su quello che veniva fuori dagli interrogatori di giugno '94».

Dopo circa due mesi, a settembre, Scarantino venne interrogato nuovamente e, sostenendo la presenza di tre collaboratori a una riunione a Calascibetta confermò i sospetti della Boccassini. "Per me - ha sottolineato - questa era la prova regina inconfutabile che Scarantino stava dicendo delle sciocchezze e quindi si era ancora in tempo per tornare indietro e fermarsi".

Se i colloqui investigativi "servivano per addestrare Enzo Scarantino chi li ha svolti merita di essere cacciato da ogni funzione pubblica...", ha infine sottolineato l’ex pm applicata a Caltanissetta dal '92 al 1994.

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