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Caltanissetta, detenuto chiede di andare in bagno e tenta la fuga dall'ospedale

Chiede di andare in bagno ma tenta la fuga dall'ospedale. È accaduto ieri pomeriggio al Sant'Elia di Caltanissetta quando un detenuto, condotto al nosocomio per degli esami diagnostici, a provato ad eludere il controllo della polizia penitenziaria e a scappare.

L'uomo, di nazionalità straniera, doveva sottoporsi ad una Tac e, dopo aver fatto l'esame, ha chiesto di poter andare in bagno. Ma qui ha, dapprima rotto i vetri della finestra per poi darsi alla fuga uscendo dal reparto. Immediatamente la scorta è partita all'inseguimento del fuggitivo che, dopo alcuni colpi di pistola sparati in aria, è stato bloccato grazie all'aiuto dei carabinieri e della polizia.

"Si è trattato di una tra le tante azioni che il personale di Polizia Penitenziaria è abituato a fare in perfetto silenzio e senza risonanze mediatiche - dice, Rosario Mario Di Prima, Coordinatore Regionale del Si.NA.PPe -, lavorando incessantemente per garantire la sicurezza dei cittadini in una condizione assai difficile e nel momento storico delicatissimo. Le carceri siciliane, come il penitenziario di Caltanissetta, in questo momento hanno un deficit strutturale che non va sottovalutato - aggiunge -, ma purtroppo, nello stesso tempo tutti gli istituti siciliani hanno condizioni difficili che mal si collocano nel quadro complessivo di crisi sotto il grave aspetto sanitario, aggravato dalla forte carenza di personale. Va potenziato immediatamente il personale di Polizia Penitenziaria – afferma Di Prima -, va data sicurezza. Non c’è più il tempo di pensare ma lo Stato deve agire senza sconti per nessuno. Riteniamo che i poliziotti penitenziari siano degni di meriti - continua Di Prima -, per due ordini di motivi, il primo per la loro abnegazione e professionalità nella gestione degli Istituti penitenziari, la seconda non meno importante è l’ottemperare in un mondo di complicate situazioni in piena emergenza sanitaria per “pandemia mondiale” , in una situazione assai complicata e con scarse misure di protezioni sanitarie individuali. Va tutta la nostra gratitudine ai colleghi che hanno saputo impedire - conclude, con grande professionalità, che il criminale evadessero".

La Fials provinciale, attraverso il segretario Gioacchino Zuppardo, chiede di tutelare la sicurezza dei lavoratori. “Indipendentemente dal grave e spiacevole episodio accaduto – dice Zuppardo -  si vuole evidenziare l’increscioso stato di abbandono strutturale in cui versa la radiologia, che ne fa emergere rischi su diverse tipologie di agenti, ma prevalentemente in questo periodo di quello biologico per l’emergenza Covid-19".

Secondo Zuppardo “si è scongiurata una tragedia nella quale un operatore sanitario avrebbe potuto trovarsi lungo il percorso del fuggitivo. Nonostante l’imprevedibilità dell’episodio descritto, si vuole richiamare l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che deve essere assicurata dal datore di lavoro. In assenza di valide soluzioni organizzative e strutturali la Fials chiede che vengano attivate immediatamente le modalità di videosorveglianza per il controllo di tutte le porte di accesso della radiologia ed eventuale sostituzione della porta dell’ingresso principale con porta Rei, al fine di contenere il rischio di aggressioni agli operatori sanitari. Contestualmente si chiede in assenza di validi percorsi differenziati, paziente sospetto Covid-19 e non sospetto, di fornire i sufficienti dispositivi di protezione individuale al fine di scongiurare un contagio accidentale”.

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