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Aiuti alimentari a Caltanissetta, 9 famiglie riconsegnano il buono spesa

È una di quelle storie che riconciliano con la parte buona dell'umanità. Un gesto di senso civico che fa pensare che c'è ancora una speranza. Un gruppo di famiglie, nove per la precisione, hanno rinunciato al loro buono spesa o meglio, lo hanno riconsegnato al Comune perché sono arrivati loro i 600 euro erogati dal governo a supporto di alcune fasce di lavoratori.

Una telefonata al dirigente dei Servizi sociali, Giuseppe Intilla. «Buongiorno dottore, noi abbiamo ricevuto i 600 euro e dunque riconsegnamo i buoni spesa a favore di chi ne ha bisogno». Questo a grandi linee il contenuto della conversazione.

Lo stupore per il gesto, non solo da parte del dirigente del Comune, dato che si tratta di azioni ai quali non si è abituati, ma anche degli addetti della Croce Rossa che si sono visti ritornare i buoni spesa. «Dateli a chi ha bisogno noi la spesa adesso la possiamo fare». Sono nove i nuclei familiari protagonisti del gesto che dovrebbe essere di comune onestà e senso civico. E però sono storie che oggi più che mai stupiscono ancora.

Il fatto è venuto fuori dal racconto del sindaco Roberto Gambino durante la diretta quotidiana nella quale fa un report delle attività svolte e delle iniziative messe in atto a favore dell'emergenza sociale. Sono persone che hanno sempre lavorato che non si sono mai rivolte ai Servizi sociali ma che all'improvviso si sono ritrovati a far pare di quella nuova fascia sociale di «nuovi poveri»: cittadini che non sono abituati all'assistenzialismo, non questuanti di professione, ma gente che è piombata in una nuova condizione.

L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.

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