
Al via la preapertura della stagione di caccia a Caltanissetta. In via del tutto eccezionale il “Calendario Venatorio 2020-2021” emanato dall’Assessore regionale all'Agricoltura, Edy Bandiera, prevede una pre-partenza della stagione, ma solo per alcune specie: 2, 6, 12 e 13 settembre per le specie Colombaccio, Gazza e Ghiandaia nella forma da appostamento temporaneo; solo nei giorni 2 e 6 per la Tortora esclusivamente nella forma da appostamento temporaneo; solo nei giorni 6 e 13 per il Coniglio selvatico, in caccia vagante con divieto di uso del furetto.
In tutti gli altri giorni è vietata qualsiasi attività venatoria. Per i trasgressori la legge 157/92 prevede l'arresto fino ad un anno o l'ammenda fino a € 2.582,00 e la sospensione del porto di fucile da caccia fino a tre anni.
Sarà consentita solo la caccia da appostamento: sono considerati appostamenti temporanei di caccia quelli costituiti da ripari di fortuna o da attrezzature smontabili di durata non superiore ad una giornata di caccia. Il Calendario, ancora, dispone che “è fatto obbligo al cacciatore di raggiungere l'appostamento di caccia con l'arma scarica e in custodia”, così come nei periodi e nei giorni nei quali non è consentito l'esercizio venatorio sono vietati il porto e l'uso delle armi da caccia.
In provincia di Caltanissetta la caccia è vietata nelle zone boscate del Demanio forestale, nei terreni in attualità di coltivazione (vigneti, oliveti, mandorleti, ecc.), nelle aree percorse da incendi e nelle dighe ed invasi artificiali “Cimia”, “Disueri” e “Comunelli”; inoltre è vietata in diverse aree naturali protette: nelle Riserve naturali (monte Conca; lago Sfondato; riserva geologica di contrada Scaleri; monte Capodarso e Valle dell'Imera meridionale; lago Soprano; Sughereta di Niscemi e Biviere di Gela), nell’Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica “Scala”e nei siti “Natura 2000” con vincolo di SIC e ZPS (rupe di Marianopoli e monte Mimiani, valle dell’Imera, torrente Vaccarizzo, monte Conca, pizzo Muculufa, rupe di Falconara); nella ZPS di Torre Manfria/Piana di Gela la caccia è vietata fino al 1° ottobre, successivamente potranno esercitare l’attività venatoria soltanto un numero limitato di cacciatori autorizzati dalla Ripartizione faunistico venatoria dell’Assessorato regionale.
«Domani, da un’ora prima dell’alba, si aprirà la caccia: le 4.466 doppiette nissene si divertiranno a scaricare piombo mortale su 27 specie (anche rare o in declino) per cinque giorni a settimana fino al 31 gennaio 2021. La Regione - dichiara Ennio Bonfanti, Presidente del WWF Sicilia Centrale - ha emanato un “Calendario venatorio” vergognoso: nonostante gli incendi devastanti ed il clima arido abbiano già decimato gli animali selvatici, è stata anticipata la stagione di caccia contro l’autorevole parere scientifico di ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), che aveva fortemente criticato la Regione sull’eccessiva estensione di specie e periodi di caccia, chiedendo di adottare norme più rigorose per limitare l’attività venatoria e per ridurne i periodi».
Anche per questa stagione venatoria il WWF Sicilia Centrale invoca l’intervento delle Autorità competenti per attivare interventi di prevenzione e repressione della caccia di frodo su tutto il territorio provinciale.
«È noto che l’attività venatoria spesso è occasione e motivo di illeciti atti di apprensione della fauna e di bracconaggio, anche per il diffuso e radicato disprezzo per le norme. A fronte di tale situazione - conclude Bonfanti - nella nostra provincia la vigilanza venatoria istituzionale non è sufficiente, anzitutto in termini di personale coinvolto; purtroppo, inoltre, il territorio presenta vaste zone agricole scarsamente abitate e frequentate che non sono consuetudinariamente oggetto di presenza assidua delle FF.OO., comunque sempre più impegnate negli ordinari servizi urbani e con organici sempre ridotti rispetto alle svariate esigenze del territorio».
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