I carabinieri del Commissariato di pubblica sicurezza hanno notificato ad un gelese trentenne il divieto di avvicinamento e l’obbligo di mantenere una distanza di 500 metri dalla moglie, alla quale aveva procurato lesioni.
La misura cautelare è stata emessa dal Tribunale di Gela su richiesta della Procura della Repubblica di seguito alle denunce presentate dalla donna e alle indagini svolte dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza.
L’uomo è ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali. In particolare, la misura prevede il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla coniuge, il mantenimento di una distanza di almeno 500 metri dalla persona offesa, con divieto di comunicazione con quest’ultima con qualsiasi mezzo.
Con azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso – scrive il Giudice – l'uomo ha, infatti, maltrattato la propria coniuge, infierendo nei suoi confronti con continui atti di violenza fisica e psicologica, costituiti da aggressioni, minacce, atteggiamenti denigratori e vessatori. Tali condotte hanno alimentato nella donna un continuo stato di pressione psicologica e di prostrazione morale che, sin dallo scorso mese di giugno, l’hanno fatta vivere in condizioni disagiate e pericolose, tali da ingenerare il timore in essa per la propria incolumità e per quella dei propri familiari, con l’aggravante di aver commesso il fatto alla presenza di figli minori.
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